Tarocchi E Rituali GRATIS AL +39 339 27 29 722 E +39 366 45 86 488 anche in chat di WhatsApp E Telegram con risposta IMMEDIATA Home » L'AVVOCATURA DI STATO PROPONE RICORSO » L’AVVOCATURA DI STATO PROPONE RICORSO

L’AVVOCATURA DI STATO PROPONE RICORSO

Tarocchi E Rituali GRATIS AL +39 339 27 29 722 E +39 366 45 86 488 anche in chat di WhatsApp E Telegram con risposta IMMEDIATA Home » L'AVVOCATURA DI STATO PROPONE RICORSO » L’AVVOCATURA DI STATO PROPONE RICORSO

TAROCCHI GRATIS NEWS “Il magistrato deve applicare la legge: non c’è la possibilità di un diritto creativo o che il […]

TAROCCHI GRATIS NEWS “Il magistrato deve applicare la legge: non c’è la possibilità di un diritto creativo o che il magistrato sostituisca la sua etica a un’etica metafisica”. Lo ha detto il ministro Carlo Nordio nel corso di un dibattito al Salone della Giustizia. “Nonostante la Costituzione repubblicana, la concezione dello Stato etico è rimasta nel codice penale, che porta la firma di Benito Bussolino e di Vittorio Emanuele III,e purtroppo anche nella mente di molti magistrati . E questo è pernicioso. Il magistrato deve solo applicare la legge, gli piaccia o non gli piaccia” ha detto tra l’altro Nordio nel corso di un dibattito sul rapporto tra etica e giustizia.

«L’Avvocatura Generale dello Stato ha proposto oggi distinti ricorsi per Cassazione contro i provvedimenti con i quali il Tribunale di Catania ha negato la convalida del trattenimento di migranti irregolarmente arrivati sul territorio nazionale». La nota Palazzo Chigi arriva a venti giorni dalla decisione “incriminata”, dopo settimane di polemiche generate in primis dalla decisione (poi reiterata) del giudice di Catania Iolanda Apostolico, che ha bocciato il decreto Cutro bollando il trattenimento degli immigrati nel centro di Pozzallo come illegittimo, perché in contraddizione con le norme europee. Il magistrato era anche stata accusata da esponenti del governo per la sua partecipazione a manifestazioni pubbliche, aprendo un nuovo fronte di scontro tra l’esecutivo e le toghe e dando il via anche a un’inchiesta giudiziaria. Ma intanto anche il Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso di un tunisino espulso, ritenendo che non possa essere rimandato in Tunisia perché Paese non sicuro.

«I ricorsi – spiega Palazzo Chigi – sottopongono alla Suprema Corte l’opportunità di decidere a Sezioni unite, per la novità e il rilievo della materia, e affrontano i punti critici della motivazione delle ordinanze impugnate, con particolare riferimento alla violazione della direttiva dell’Ue del 2013, perché: a differenza di quanto sostenuto nelle ordinanze, la direttiva prevede procedure specifiche alla frontiera o in zone di transito, per decidere sulla ammissibilità della domanda di protezione internazionale, se il richiedente non ha documenti e proviene da un Paese sicuro; la stessa stabilisce alternativamente il trattenimento o il pagamento di una cauzione, e quindi non vi è ragione per disapplicare i decreti del questore che fissano l’uno o l’altro». Il decreto Cutro, approvato dopo la tragedia del febbraio scorso che aveva portato alla morte accertata di 94 migranti di cui 35 minori, prevede che chi arrivi in Italia via mare o via terra da Paesi considerati “sicuri”, in base a una lista stilata dal governo, e richieda comunque protezione internazionale possa essere trattenuto in un centro fino a quattro settimane, in attesa dell’esito dell’iter della domanda di protezione. A meno che non versi una fideiussione bancaria o assicurativa di 4.938 euro, che però deve essere disposta personalmente dal richiedente asilo. Ossia il deposito non può essere disposto da terze persone.

Il giudice della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania aveva rigettato la convalida e la richiesta di proroga del fermo dei migranti, sostenendo innanzi tutto che la disposizione del provvedimento non fosse motivata e che mancassero «la valutazione su base individuale delle esigenze di protezione manifestate e la necessità e proporzionalità in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive» rispetto al trattenimento. Ma il Tribunale aveva sottolineato fondamentalmente l’illegittimità della norma nella parte che prevede il pagamento della “cauzione”. Si precisava nelle motivazioni che il decreto, dove dispone «che il richiedente asilo debba versare in un’unica soluzione 5mila euro, mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa, precludendo la possibilità che esso sia versato da terzi, non è compatibile con la direttiva 2013/33», la stessa alla quale si rifà ora l’Avvocatura dello Stato per impugnare il provvedimento.CONTINUA A LEGGERE SU TAROCCHI GRATIS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GRATIS CARTOMANZIA
Invia tramite WhatsApp
Torna in alto