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Grazie ad ognuno di voi, ai clienti di sempre, ai nuovi e a quelli occasionali per essere sempre più numerosiSE MI SUCCEDE QUALCOSA NON È SUICIDIO
John Barnett, ex dipendente sessantaduenne della Boeing, aveva denunciato le violazioni degli standard di sicurezza all’interno dell’azienda. In un dialogo con un’amica, aveva previsto che sarebbe morto e che la notizia della sua morte sarebbe stata presentata come un suicidio. Tuttavia, Barnett aveva affermato con fermezza: “Se mi succede qualcosa, non è un suicidio.” Queste parole ora sembrano una premonizione, poiché è stato trovato morto in Louisiana, apparentemente dopo essersi sparato un colpo di pistola alla testa. La donna con cui si era confidato ha dichiarato che “a qualcuno non piaceva quello che aveva da dire” e che volevano “farlo tacere”.
La sua amica, Jennifer, ha insistito sul fatto che Barnett non si sia suicidato. “Amava troppo la vita. Amava troppo la sua famiglia. Amava troppo i suoi fratelli per fargli passare quello che stanno passando adesso,” ha affermato. Secondo Jennifer, qualcuno ha cercato di far sembrare la sua morte un suicidio, ma lei è convinta che ci sia di più dietro questa tragica vicenda.
La storia di John Barnett solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla correttezza all’interno delle grandi aziende e ci ricorda l’importanza di ascoltare e proteggere coloro che denunciano pratiche pericolose o illegali.