Purtroppo a distanza di 3 anni dobbiamo dire che avevamo ragione noi. Ci sono le prove!!! Lo abbiamo reso pubblico su questo sito e sui social, anche sulla pagina Instagram dello stesso Luca Carboni. Eravamo da soli contro tutti gli unici a dire che dietro la scomparsa social di Luca Carboni c’era un gravissimo motivo di salute. Lo ammettiamo, siamo agevolati dal nostro lavoro ma tutti ci davano contro. Chi non sapeva sparava cazzate e chi sapeva non parlava. Forte era il muro di silenzio innalzato su Luca Carboni. A un certo punto siamo stati gli unici a scrivere che i fan dovevano sapere. Secondo noi chi è personaggio pubblico deve sempre dire la verità al proprio pubblico soprattutto di fronte a personaggi che vengono voluti molto bene così come avviene da anni ormai con Luca Carboni. Anticipatamente mettiamo ko chi dirà che chi si loda s’imbroda. Non è il nostro caso ma quando hai ragione hai ragione PUNTO. Di certo non siamo felici che Luca Carboni sia stato così male ma sapendo le sue reali condizioni eravamo sinceramente dispiaciuti e preoccupati. Eravamo allo stesso tempo infastiditi da chi si ostinava a scrivere che si era preso una pausa, che non gli piaceva il mondo social, che non aveva più nulla da dire, che non aveva canzoni nuove, che si era reso conto che la sua carriera artistica era finita, che ormai non aveva lo stesso successo di una volta e altre amenità da cazzari da bar… Siamo si molto felici (lo ammettiamo pubblicamente…) che come lui stesso ha dichiarato sia tecnicamente guarito. Aspettiamo con ansia il suo prossimo album e tournée e a tal proposito sappiamo l’esito ma non anticipiamo nulla… Dato che la professionalità non viene apprezzata… Di seguito la news: […]
Luca Carboni: “Ho avuto un tumore ai polmoni”. Come sta, il racconto della malattia. Dopo due anni lontano dai riflettori, il cantautore racconta l’operazione e la massiccia chemioterapia per combattere la malattia. Due anni lontano dai riflettori per un tumore ai polmoni grande e difficile da operare. E’ la rivelazione shock di Luca Carboni che, in una lunga intervista a Walter Veltroni per ‘Il Corriere della Sera’, racconta quello che ha dovuto affrontare dal giorno della diagnosi, arriva a marzo del 2022, in seguito a una lastra per “un po’ di tosse che non passava”.
“Stavo registrando un album nuovo, avevo già definito dieci pezzi – dice Carboni -. Avevo previsto l’album e poi il tour. Invece, in pochi minuti, tutto è cambiato. Dalla scelta dei brani sono passato alla scelta delle terapie per sopravvivere”. “Il tumore era grande, difficile da operare. Lo staff di oncologia del Sant’ Orsola- guidato dal Primario Prof. Andrea Ardizzoni, con la collaborazione dello pneumologo Piero Candoli e del chirurgo Piergiorgio Solli- ha avviato subito una massiccia cura di chemioterapia. Il tumore si è ridotto molto e ad agosto ha consentito l’operazione per asportarlo. Per fortuna non c’erano metastasi e dopo l’intervento abbiamo continuato con l’immunoterapia. Dopo due anni posso dire di essere tecnicamente guarito anche se, con questo tipo di malattia, questa parola ha un significato fragile”.
Carboni sottolinea come “questa esperienza mi ha messo in contatto con tante persone. Ho frequentato oncologia, ho vissuto le storie di tanti malati. Il tumore non è un’esperienza individuale, ma collettiva – sottolinea -. Non puoi sentirti guarito se non è guarito l’altro, la persona che avevi a fianco mentre facevi le flebo. In questi anni ho pregato per me, ma anche per chi condivideva il mio stesso percorso. Come un mio amico dell’isola d’Elba, che ha scoperto il mio stesso male ma non ce l’ha fatta”.
“Dalla notizia, dalla lastra e, soprattutto, dallo sguardo del radiologo, mi ero convinto di avere poco tempo. Ho pensato alla morte, per la prima volta, come a una possibilità concreta – confessa -. Ma devo alla scienza medica il ritorno, assai presto, di una ragionevole speranza. Non ci credevo, immaginavo fosse una necessaria consolazione, eppure mi sono aggrappato a quel barlume di luce. Ho pensato due cose: che dovevo fidarmi dei medici e affidarmi al destino, combattendo a modo mio”. E così dentro di sé Carboni ha trovato anche energie inattese e vitali. “Io volevo vivere e volevo sentirmi, un giorno, ‘guarito’. Ho sopportato la chemio, erogata con dosi massicce, molto bene, anche grazie ai consigli del mio medico omeopata – continua -. E lo stesso con l’immunoterapia. In definitiva ho vissuto una esperienza drammatica senza provare dolore. Non mi sono piegato alla disperazione, che pure conviveva con me, ho combattuto. Ho smesso di fumare, ho camminato tanto”.
Adesso è tempo di guardare al futuro. “Ora ho voglia di riaprire la porta della mia vita, di ritrovare le persone. Rimetterò mano alle canzoni che stavo registrando quando mi hanno scoperto il tumore, ne aggiungerò altre e poi forse farò un tour. L’ultimo è stato nel 2019, ho bisogno di ritrovare ciò che insieme ai paesaggi, più mi ha dato la forza di contrastare la malattia: l’incontro con gli altri”, spiega. “Quando tornerò sul palco, la prima canzone che farò sarà ‘Primavera’. E’ la canzone di una stagione attesa, che torna ogni volta diversa. Mi piacerebbe che la prima data fosse a Bologna, la mia città”.
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