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PRESUNTI RAPPORTI DI BERLUSCONI CON I FRATELLI GRAVIANO

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“COMPRESENZE” O COINCIDENZE? – “IL FATTO” CONTINUA A PUBBLICARE PARTI DELL’INFORMATIVA DELLA DIA DI FIRENZE SUI PRESUNTI RAPPORTI DI BERLUSCONI CON I FRATELLI GRAVIANO, E SI DEDICA ALLA “COMPRESENZA”, IN SEI OCCASIONI, DI MARCELLO DELL’UTRI E DEI BOSS GIUSEPPE E FILIPPO GRAVIANO NELLE STESSE ZONE, IN QUEL PERIODO – L’IPOTESI SI BASA SULL’ANALISI DELLE CELLE TELEFONICHE, CHE COMUNQUE NON DIMOSTRA CHE SIANO EFFETTIVAMENTE AVVENUTI INCONTRI VIS A VIS. UN ESEMPIO: NELL’AGOSTO 1993, A ROMA…

Nell’informativa del 16 marzo 2022 della Dia di Firenze confluita nel fascicolo recentemente riaperto nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri con l’ipotesi tutta da riscontrare di avere avuto un ruolo di ‘mandanti esterni’ nelle stragi di Milano e Firenze e negli attentati di Roma del 1993-94, c’è una pagina dedicata alla ‘compresenza’ di Marcello dell’Utri e dei boss della mafia Giuseppe e Filippo Graviano nelle stesse zone nel 1993-94. A pagina 40 dell’informativa di 72 pagine la Dia scrive, riferendosi alle vecchie indagini svolte già nel 2010: “La disamina permise di poter accertare la compresenza nei medesimi luoghi di Graviano, Dell’Utri e Tranchina (Fabio Tranchina, faceva l’autista di Graviano e poi è divenuto collaboratore di giustizia, Ndr), nonché i seguenti e ulteriori elementi”. Segue un elenco con incroci telefonici, date e luoghi sparsi per l’Italia. Un elenco si badi bene non di incontri provati (tra Graviano e Dell’Utri) ma di spunti investigativi derivanti dall’analisi delle celle telefoniche dei ripetitori agganciati dai cellulari nonché dalle agende e dalle testimonianze raccolte. Berlusconi e Dell’Utri hanno sempre negato qualsiasi rapporto con i Graviano. Precisiamo subito quindi che stiamo parlando di spunti investigativi. Vale come sempre la presunzione di innocenza sopratutto in questo caso visto che si tratta di indagini per fatti gravissimi di 30 anni fa e che già in passato inchieste sulle medesime accuse sono state chiuse con archiviazioni. L’analisi delle celle telefoniche di Dell’Utri e dei favoreggiatori di Graviano non fu considerata decisiva già 12 anni fa. Tanto che Berlusconi e Dell’Utri furono archiviati su richiesta degli stessi pm fiorentini.

Ora quelle analisi però sono state rispolverate e messe in relazione con i nuovi elementi emersi nell’informativa del 16 marzo 2022 che conclude così: “Vi è infatti il fondato motivo di credere che Silvio Berlusconi, tramite la mediazione di Marcello Dell’Utri e di altre persone allo stato ignote, abbia intrattenuto nel tempo rapporti con esponenti di spicco della mafia siciliana, per ultimo Giuseppe Graviano, per garantirsi inizialmente fondi volti ad effettuare gli investimenti, che poi gli hanno consentito di creare il suo impero economico, e poi, per quanto strettamente d’interesse, la sua ascesa in politica del 1994, facendo veicolare i voti dell’allora costituendo movimento politico Sicilia Libera nel neonato partito Forza: Italia di cui Berlusconi era il leader”. L’informativa del 16 marzo 2022 è un atto che non è stato depositato nel procedimento principale su Berlusconi e Dell’Utri ma in quello incidentale sulle perquisizioni ai fratelli di Giuseppe Graviano, non indagati. Ma qual è il senso del lavoro della DIA? Gli investigatori sanno che Fabio Tranchina e Salvatore Baiardo, condannato per favoreggiamento nel 1997, accompagnavano Giuseppe Graviano e talvolta anche il fratello Filippo nei primi anni novanta. Sanno anche che, quando i boss sono stati arrestati a Milano il 27 gennaio 1994, i Carabinieri sequestrarono un cellulare intestato a un tal Costantino Taormina, incensurato.

Incrociando i tabulati telefonici con le celle agganciate dai cellulari di Baiardo, Tranchina e Taormina con quelli dei telefonini di Marcello Dell’Utri e dei suoi accompagnatori gli investigatori hanno trovato elementi per ipotizzare dei luoghi e delle date di quelle che la Dia chiama ‘compresenze’, cioé volgarizzando possibili e ipotetici (ripetiamolo solo ipotetici) incontri tra il boss e il manager di Publitalia nonché futuro senatore, proprio nel periodo in cui Giuseppe Graviano ordiva il suo piano stragista e Silvio Berlusconi preparava la sua discesa in campo. Il periodo chiave è quello del 1993-1994. Scrive il capocentro della Dia di Firenze Francesco Nannucci a marzo 2022 ricordando l’evoluzione delle vecchie indagini “sulla base degli elementi segnalati nella nota prot. 6246 del 15/10/2010, allegata all’informativa del 2018, nella quale era stato rendicontato l’esito dei riscontri sugli spostamenti dei fratelli Graviano nel periodo delle stragi, e la compresenza dei due loro favoreggiatori, ovvero Fabio Tranchina e Salvatore Baiardo, nei medesimi luoghi frequentati dai fratelli Graviano.

Per completezza di indagine, venne altresì effettuata un’analisi del materiale in possesso agli investigatori, rendicontata nella nota n.7762 del 17.12.2010 , concernente pregresse attività di polizia giudiziaria espletate a carico di (…) e Marcello Dell’Utri. La disamina permise di poter accertare la compresenza nei medesimi luoghi di Graviano, Dell’Utri e Tranchina, nonché i seguenti e ulteriori elementi”. Seguono una serie di punti. Qui ne riportiamo alcuni: “Compresenza Dell’Utri-Graviano a Venezia in occasione del carnevale 1993;Possibile spostamento in Toscana di Dell’Utri il 27.04.1993 compatibile con la presenza a Firenze dei Graviano ivi prelevati da Tranchina, il giorno 29.04.1993; Compresenza su Roma il giorno 08.08. 1993 di Dell’Utri Marcello – Ratti Miranda (la moglie ovviamente estranea all’indagine, Ndr) e Graviano Giuseppe ivi accompagnato da Tranchina; Presenza di Dell’Utri Marcello, il giorno 18.01.1994, presso l’Hotel “Majestic” di Roma insieme a funzionari e collaboratori di Publitalia 80 Spa, in periodo coincidente con l’incontro tra Graviano e Spatuzza al Bar Doney a Roma e con la strage dell’Olimpico, che doveva compiersi il 23.01.1994 in danno dei Carabinieri”.

A difesa di Dell’Utri va detto che a tutti può capitare di trovarsi con il telefonino acceso nella stessa zona in cui si trova un boss sconosciuto e che un tempo le celle telefoniche erano molto più ampie di adesso. Cerchiamo di spiegare perché la Dia segnala queste ‘compresenze’, sparse per l’Italia in un periodo delicato sul fronte politico e stragista. La prima ‘compresenza’ segnalata è quella del Carnevale di Venezia del 1993. I fratelli Graviano insieme al loro braccio destro Cesare Lupo e alle rispettive consorti alloggiavano in un palazzetto affittato dal loro favoreggiatore Salvatore Baiardo. Quell’anno il Carnevale era organizzato dalla società del gruppo Fininvest ‘Grandi Eventi Publitalia 80’. Il cellulare di Baiardo il 21 febbraio alle 13 e 42 fa una telefonata di un minuto e mezzo al centralino del comitato organizzatore che faceva capo alla società suddetta. La Dia però ritiene che anche Marcello Dell’Utri fosse a Venezia nei giorni in cui c’erano i Graviano perché sull’agenda dell’ex senatore in quei giorni c’è scritto ‘Venezia’ e un testimone ricorda di averlo visto. Ciò non prova comunque che, anche ove fossero stati nello stesso luogo, Marcello Dell’Utri e i Graviano si siano incontrati.

Andiamo ora a Roma. La Dia nelle sue precedenti informative segnalava la presenza a Roma di un telefonino di Marcello Dell’Utri che agganciava la cella 06 in data 8 agosto mentre il giorno prima e quello seguente si trovava in Sardegna. La Dia annota che anche il cellulare di Fabio Tranchina, allora autista di Giuseppe Graviano, l’8 agosto intorno alle 12 e 30 aggancia la cella telefonica 06. Di qui probabilmente nell’informativa dello scorso anno si legge della possibile “Compresenza su Roma il giorno 08.08.1993 di Dell’Utri Marcello – Ratti Miranda e Graviano Giuseppe ivi accompagnato da Tranchina”. Dal 31 agosto 1993 invece il cellulare di Fabio Tranchina, fino al 5 settembre 1993, aggancia la cella 070 corrispondente alla Sardegna. La Dia nei tabulati telefonici dei telefonini in uso a Dell’Utri trova chiamate sulla cella telefonica sarda a fine agosto e anche il 2 settembre.Sono quelli momenti decisivi perché, come ha raccontato Gianni Letta al processo Dell’Utri, a fine agosto del 1993 in Sardegna, a Villa Certosa, per la prima volta Berlusconi gli parlò della sua intenzione di scendere in politica. Letta e Confalonieri erano contrari mentre, ha raccontato l’ex sottosegretario, Dell’Utri era favorevole.Un cellulare di Publitalia che secondo la Dia era in uso a Marcello Dell’Utri inoltre aggancia la cella di Padova-Venezia il primo ottobre e per questa ragione la Dia segnala una possibile compresenza con i Graviano. Secondo le inchieste sul loro favoreggiatore Antonino Vallone, infatti, i Graviano in quei primi giorni di ottobre erano latitanti ad Abano Terme.

Ovviamente potrebbero essere tutte coincidenze fortuite. Come anche la presenza a Roma di Marcello Dell’Utri all’hotel Majestic di via Veneto il 18 gennaio 1994. Una data vicina a quella in cui si è svolto l’incontro tra Giuseppe Graviano e Gaspare Spatuzza a poche centinaia di metri di distanza, al Bar Doney. In quell’incontro, secondo Spatuzza, Graviano avrebbe parlato dei suoi rapporti con Berlusconi e Dell’Utri. Giuseppe Graviano è già stato condannato per le stragi in ‘Continente’ con gli altri boss non collabora con la giustizia e si professa innocente. Ha fatto dichiarazioni imbarazzanti per Silvio Berlusconi, mai per Dell’Utri. L’ex senatore è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa ma solo per i suoi rapporti con i mafiosi fino al 1992. Secondo l’informativa Dia del 16 marzo 2022 “tale attività investigativa permise di cristallizzare la presenza di Dell’Utri in Roma nei giorni tra il 17 e il 21 gennaio 1994, ovvero negli stessi giorni in cui vi èra la presenza di Giuseppe Graviano e Gaspare Spatuzza per la preparazione della strage all’Olimpico con il loro incontro al Bar “Doney” di Via Veneto, in cui Graviano disse a Spatuzza·la frase ‘abbiamo il paese nelle mani’”, introducendo poi i nomi di Berlusconi e Dell’Utri”. Quando però i pm di Firenze il primo aprile 2021 vanno a interrogare Giuseppe Graviano lui rimane fermo sul punto: “vi posso assicurare che io il signor Dell’Utri non lo conosco”.

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