SAPETE PERCHÉ L’ANNO BISESTILE È CONSIDERATO FUNESTO?

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L’anno bisestile, come ben dici, è stato inventato a Roma. Fu Giulio Cesare, in qualità di Pontefice Massimo, a introdurlo nel 46 a.C., sostituendo il calendario lunare fino ad allora in uso con quello solare.

Svetonio, nelle sue Vite dei Cesari, racconta la riforma di Cesare: “Riformò il calendario – si legge – sconvolto da molto tempo per colpa del Pontefici che abusando della facoltà di inserire giorni intercalari avevano creato una tale confusione che le feste del raccolto non cadevano più in estate e quelle della vendemmia non cadevano più in autunno.”

Il problema con il calendario lunare era che la sua durata (circa 354 giorni) non coincideva con quella dell’anno solare (circa 365 giorni). Questo comportava uno sfasamento tra le stagioni e le feste religiose, che si celebravano in base al calendario lunare.

Cesare decise quindi di adottare un calendario solare, basandosi sulla durata dell’anno tropico (il tempo impiegato dalla Terra per compiere un’orbita completa attorno al Sole). Il nuovo calendario, chiamato “Calendario Giuliano”, era composto da 365 giorni, suddivisi in 12 mesi.

Per compensare la differenza tra l’anno solare e l’anno civile, Cesare introdusse anche l’anno bisestile: ogni quattro anni, un giorno supplementare (il 29 febbraio) veniva aggiunto al calendario.

Il calendario giuliano rimase in uso per oltre 1600 anni, fino a quando, nel 1582, Papa Gregorio XIII lo اصلاحò con l’introduzione del calendario gregoriano, che è quello che usiamo ancora oggi.

Come correttamente affermato, Giulio Cesare regolò l’anno sul corso del Sole, fissandolo a 365 giorni, e inserendo un giorno ogni quattro anni. Questo giorno aggiuntivo si aggiungeva al 23 febbraio, il sesto giorno prima delle calende di marzo (da cui il nome “bisestile”).

Lo scopo era quello di risolvere il problema della divergenza tra l’anno civile e l’anno solare, la cui durata reale è di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Questo è il tempo che la Terra impiega a compiere un’orbita completa attorno al Sole.

L’idea di aggiungere un giorno ogni quattro anni fu suggerita a Cesare dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria. Tuttavia, il calcolo di Sosigene non era perfetto e nel tempo gli errori si accumularono, perdendo un giorno ogni 128 anni.

Ciò portò a una differenza di circa 13 giorni nel XVI secolo, problema che venne risolto con la riforma del calendario gregoriano introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582.

Ecco alcuni punti salienti:

Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano nel 46 a.C.
Il calendario giuliano si basa sull’anno solare, con 365 giorni.
Un giorno bisestile viene aggiunto ogni quattro anni per compensare la differenza tra l’anno civile e l’anno solare.
Il calcolo di Sosigene non era perfetto e causava un accumulo di errori nel tempo.
La riforma gregoriana del 1582 ha risolto il problema degli errori accumulati nel calendario giuliano.

Come hai correttamente indicato, la discrepanza tra le date del calendario e la durata effettiva delle stagioni era un problema serio per la Chiesa, in particolare per la determinazione della data della Pasqua.

Il Concilio di Nicea del 325 stabilì che la Pasqua dovesse cadere la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera. Tuttavia, il calendario giuliano, in uso all’epoca, accumulava un errore di circa un giorno ogni 128 anni.

Ciò significava che, nel corso dei secoli, la data della Pasqua si era progressivamente spostata rispetto all’equinozio di primavera.

Nel 1582, Papa Gregorio XIII decise di affrontare questo problema e riformare il calendario. Per farlo, eliminò 10 giorni dal calendario, facendo sì che il 4 ottobre 1582 fosse seguito direttamente dal 15 ottobre 1582.

Inoltre, introdusse una modifica alla regola del calendario giuliano per ridurre l’errore di accumulo. Secondo la nuova regola, un giorno bisestile viene aggiunto ogni quattro anni, tranne per gli anni secolari non divisibili per 400.

In questo modo, il calendario gregoriano riduce l’errore a un giorno ogni 3323 anni, una precisione molto più elevata rispetto al calendario giuliano.

Ecco alcuni punti salienti:

La discrepanza tra calendario e stagioni creava problemi per la Chiesa nella determinazione della data della Pasqua.
Papa Gregorio XIII riformò il calendario nel 1582, eliminando 10 giorni e introducendo la regola del giorno bisestile.
Il calendario gregoriano è molto più preciso del calendario giuliano e ancora oggi è il calendario ufficiale di quasi tutti i paesi del mondo.

Superstizioni e leggende legate al 29 febbraio:
Sfortuna:

L’idea che l’anno bisestile porti sfortuna è diffusa in molte culture.
Proverbio: “Anno bisesto, anno funesto”.
Alcune persone associano eventi negativi ad anni bisestili: Titanic (1912), Tsunami (2004), Covid-19 (2020).
Radici storiche:

Associazione con febbraio, mese romano dedicato ai defunti e alle celebrazioni funebri.
Nella credenza popolare, i defunti potevano tornare sulla terra in questo mese, rendendolo un periodo cupo e da non allungare.
Non solo sfortuna:

Nei paesi anglosassoni, il 29 febbraio è visto come un giorno benaugurante.
Tradizione del “giorno dello scapolo”: le donne possono fare la proposta di matrimonio agli uomini.
Rifiuto della proposta comporta una multa riparatrice.
Altre superstizioni:

Nascere il 29 febbraio porta fortuna o sfortuna a seconda delle credenze.
In alcune culture, il 29 febbraio è un giorno adatto per iniziare nuovi progetti o prendere decisioni importanti.
In altre culture, è considerato un giorno da evitare per eventi importanti come matrimoni o viaggi.

Le superstizioni legate al 29 febbraio sono numerose e variegate. La sfortuna è l’associazione più comune, ma esistono anche interpretazioni positive. La validità di queste credenze è ovviamente legata alla sfera della tradizione e del folklore, non a dati scientifici.

È vero, la confusione che Cesare voleva eliminare con il calendario giuliano è durata per molti secoli. Il calendario gregoriano, pur essendo molto più preciso del suo predecessore, non è perfetto. L’errore di un giorno ogni 3323 anni significa che, tra circa tremila anni, il calendario gregoriano si sarà discostato di un giorno da quello solare.

Tuttavia, è importante ricordare che la scienza e la tecnologia progrediscono continuamente. È possibile che, prima di raggiungere quel punto, troveremo modi ancora più precisi per misurare l’anno solare e per sincronizzare il nostro calendario con esso.

Ecco alcune possibili soluzioni:

Calendario lunisolare: un calendario che combina i cicli lunari e solari per ottenere una maggiore precisione.
Calendario basato sull’anno tropico: un calendario basato sulla durata precisa dell’anno tropico (il tempo impiegato dalla Terra per compiere un’orbita completa attorno al Sole).
Calendario atomico: un calendario basato sulle risonanze atomiche, che sono estremamente precise.
Indipendentemente da quale soluzione sarà adottata in futuro, è chiaro che la ricerca di un calendario sempre più preciso continuerà. La nostra comprensione del tempo e dell’universo è in continua evoluzione, e con essa la nostra capacità di misurarlo e di sincronizzare i nostri calendari con esso.

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